Dopo Shevchenko é arrivato il turno di Kaká. Il carioca infatti non ha mai fatto breccia nel cuore dei tifosi del Real, ne si é imposto come giocatore nel club. Infortuni vari e un feeling mai sbocciato con Mourinho hanno completato il cerchio, e l'avventura dell'ex Bambino d'Oro a Madrid sembra giá essere arrivata al capolinea. Adesso Kaká vorrebbe tornare, muovendosi in prima persona e facendo leva su un affetto di natura personale. Kaká al Milan ha dato tanto, ma altrettanto ha dato il Milan a Kaká. Il capitolo peró é chiuso, basta sentimentalismi, non portano da nessuna parte e sono stati tra l'altro causa di problemi nell'organico che sembrano finalmente volgere al termine. I motivi del mio personale NO al ritorno di Kaká sono sia di natura tecnica che di natura affettiva. Partiamo da Kaká calciatore.
Ricardo Kaká sono due stagioni che non é integro fisicamente, ripetuti acciacchi alle ginocchia e la pubalgia lo hanno tenuto piú ai box che altro. Kaká inoltre é il classico giocatore devastante negli spazi, una volta perde la sua rapiditá, non é in grado di sopperire con altre doti. Non é un Ronaldinho, per dire, che anche appesantito sforna assist e mantiene un raddoppio costante di marcatura su di lui. Kaká era formidabile perché si muoveva tra le linee, ma ce lo ricordiamo piú per i suoi goal che per i suoi assist. Il Kaká attuale al Milan non serve come giocatore. Se Ronaldinho si dimostra efficente dietro alle punte e lo si alterna con Seedorf si ha il ruolo coperto fintanto non si investe in un giocatore di ruolo e di prospettiva, tipo il connazionale Paulo Henrique, meglio conosciuto come Ganso, o se si fosse optato per Sneijder al posto di Huntelaar, o investito 6 mln per Pastore, ad esempio, non piú tardi di 14 mesi fá. Giá personalmente non mi immagino un Ronaldinho correre per il Milan fino a 34 anni, consapevole che come rifinitore é ancora tr i migliori nel ruolo al mondo, figuriamoci Kaká, che giá nel Milan aveva lanciato preoccupanti segnali riguardo la sua integritá fisica. C'é giá Pato da marcare stretto in questo senso, perché accollarsi un altro ingaggio da 8 mln per un giocatore che a livello tecnico non puó che offrire qualche sporadica presenza?
Sul piano umano, poi, non ne parliamo. Vorró sempre bene a Kaká per ció che ha fatto, ma non dimentichiamoci che mentre lui dal balcone ci mostrava la numero 22, e molti di noi passarono la notte piú lunga della loro vita a vegliare davanti ai siti delle agenzie sviluppi del suo passaggio o meno al City, suo padre e il suo entourage erano giá a flirtare con Perez e il passaggio al City venne bloccato poiché Kaká venne ceduto giá al Real, con il Milan che per accontentare il giocatore incasso 67 mln dalle Merengues, invece che 120 dagli sceicchi. Caro Riky, tu, come Shevchenko prima di te, potevate anche indossare la fascia del Capitano, cosa che al Milan era una tradizione riservata a giocatori italiani, con pochissime eccezioni, appunto, riservate a giocatori speciali. Avete preferito i milioni esteri e promesse di altre presidenti, all'amore e all'affetto di una Curva e di un presidente come Berlusconi che per i suoi pupilli sappiamo di cosa é capace. E non é giusto fare leva su questo. Voi avete tradito, e se una parte del tifo ti riprenderebbe indietro, un'altra parte ti ringrazia ma declina l'autocandidatura. Perché il Milan é una squadra di calcio, non l'assistenza sociale. E le squadre di calcio sono costruite per vincere, non per dare le seconde opportunitá a rei confessi ed ex illustri.
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