03 ottobre 2010

Parma - Milan: Pirlo incanta, ma bisogna essere cinici

Ieri sera al Tardini il Milan conquista tre punti fondamentali grazie ad una autentica prodezza del suo regista, Andrea Pirlo da Brescia, che da una trentina di metri, insacca all'incrocio dei pali.

Per tutto il primo tempo il Milan é assoluto padrone del campo, il Parma si fá vivo una sola volta con l'ex Crespo che tocca debole di testa prima di un contatto sospetto con Nesta. Il Milan amministra bene il pallone, lo fá girare, ma la squadra di Marino é ben organizzata e quando si creano gli spazi, é Mirante (in assoluto il migliore in campo, e questo la dice lunga) a dire di no alle varie offensive rossonere. Anche dopo il vantaggio il Milan potrebbe affondare il Parma in piú di una occasione, la piú clamorosa é addirittura una triplice respinta su Ibrahimovic da parte del giovane portiere ducale. Zlatan rimane a secco, ma fá reparto da solo, svaria su tutto il fronte, fá a sportellate, le prende e le restituisce a turno con Paci e con Lucarelli, quest'ultimo graziato dall'arbitro per una gomitata alla gola allo stesso svedese. Il Parma picchia, ma sul taccuino finiscono i giocatori rossoneri, rei di interventi piú maldestri che cattivi, a differenza dei ducali, che con il neo entrato Bojinov, mettono ko anche Antonini per una manata al volto del terzino.

Il Milan gioca, impone, e spreca, fino a 20/25 minuti dalla fine, quando il Parma si sveglia e decide un assalto all'arma bianca, chiudendo praticamente il Diavolo nella propria metacampo. Allegri per immettere forze fresche in campo, inserisce Boateng per Gattuso, ancora una volta capitano e sembrato ringiovanito di 5 anni. Boateng non sfigura, ma la mossa di Allegri é inconcepibile, perché gli ultimi minuti sono un barricarsi con Pirlo-Seedorf-Boateng, ovvero nessun incontrista, a proteggere la difesa. Nel finale qualche brivido, soprattutto per un traversone basso di Angelo sul quale nessuno interviene, e un mezzo brivido su un cross apparentemente innocuo che Zambrotta trasforma in un angolo con un colpo di testa che non passa lontanissimo dalla porta di un quasi inoperoso Abbiati, se non fosse per un rasoterra di Dzemaili sempre nel finale. Dopo 5 lunghissimi minuti di recupero, durante i quali Ronaldinho perde un pallone d'oro innescando l'ultimo contropiede parmanese, il triplice fischio consegna momentaneamente al Milan la vetta della classifica.

Note positive: lo spirito e i senatori. Il Milan non é bello da vedere, perché tiene palla ed é lezioso, ma non é concreto come potrebbe. Peró quando ha dovuto tenere il risultato e giocare "da provinciale" lo ha fatto con umiltá e con freddezza. Vedere Gattuso tornare a mordere, Seedorf fare il terzino quando il Milan era in 10 con Antonini fuori campo, Pirlo tornare a tirare da fuori, Nesta padroneggiare in difesa, sono tutte note positive, segnali che il Milan c'é e che i suoi uomini chiave delle passate vittorie sono tornati. Pato é fuori condizione e sembrava anche fuori dal gioco, ma se il Papero sta bene fisicamente, sappiamo di che pasta é fatto. Ibrahimovic anche quando non segna si é rivelato il giocatore che mancava, capace di spaziare su un intero fronte, con un mix di fisico e tecnica pazzesco.

Note dolenti: Robinho é ancora fuori forma, si vede l'impegno, ma ha limiti fisici dovuti al fatto che non ha fatto un solo giorno di preparazione. Peró sta prendendo il ritmo partita, i numeri si vedono, deve trovare la sua dimensione e un goal potrebbe innescare quella dose di self-esteem che al carioca serve come il pane. Dall'altra parte c'é Ronaldinho, che in mezzo é smarrito, e non a caso, ogni sua invenzione nasce quando si porta sul centro sinistra. Con il Gaucho il Milan é vincolato a certi schemi e a certi moduli, ne prendiamo atto, ma con Ronaldinho trequartista alla Kaká si depotenzia il giocatore e di conseguenza anche il Milan. Quindi il cinismo, perché se Mirante risulta il migliore in campo, non é sufficiente per tornare dal Tardini con una rete segnata con sette occasioni nitide da goal. Per finire, il menzionato turn-over. Allegri deve trovare il suo equilibrio ma sta sottoponendo per troppe partite gli stessi giocatori, potrebbe far ruotare di piú certi giocatori, anche perché il Milan gioca ogni 3 giorni. Inoltre i cambi devono essere piú occulati, perché ieri é andata bene, ma cambiare un interdittore con una mezz'ala quando si é in pressing é un rischio che, con la attuale forma fisica e con certi meccanismi ancora da collaudare, di certo il Milan non puó correre.

Piccola nota: Marquez ieri in 1 minuto ha simulato un contatto in area evocando il rigore, per poi entrare da dietro su Gattuso a metacampo. Nemmeno ammonito. Guardatevi il fallo che costa il giallo a Boateng e riparliamone... comunque se la prova tv ha un senso, Lucarelli e Bojinov 2/3 giornate in tribuna se le fanno tutte.

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2 commenti:

fenicottero ha detto...

siamo sicuri che a Robinho manchi solo la condizione atletica. Io continuo a pensare sia un giocatore inadatto al ns. calcio ma sarei felicissimo di sbagliarmi

Calcio Critico ha detto...

É un giocatore che potenzialmente é devastante, ha tutte le carte in regola per essere un fenomeno. Un Cassano, per dire, un giocatore che se si impegnasse di piú, si allenasse meglio e vivesse piú d'atleta, sarebbe arrivata ai livelli dei migliori... io spero, per il Milan, che Binho si integri nel nostro calcio e nel gioco della squadra... altrimenti é un investimento peggiore di quello di Rivaldo...