28 settembre 2010

Aspettando Ajax - Milan: il fascino olandese

Secondo impegno europeo per il Milan di Allegri. Dopo l'esordio casalingo contro i francesi dell'Auxerre, i Rossoneri affrontano l'Ajax, autentica rivale storica del club di via Turati, sia per le suggestive sfide negli Anni '90, che tappa fondamentale nel 2003 per la conquista della 6' Champions League. Ai precedenti possiamo tranquillamente aggiungerci gli ex della partita, Ibrahimovic e Seedorf, senza dimenticarci del naturale appeal che il calcio oranje suscita nei ricordi dei tifosi, quando il Milan di Sacchi primeggiava anche grazie tre tulipani di indiscusso carisma e dall'immortale talento: Rijkaard, Gullit e van Basten.

Dopo il match col Genoa, Allegri sembra modificare il 4-3-3 e trasformarlo in un 4-3-1-2, con Seedorf dietro alle punte e Ronaldinho in panchina a rifiatare. Ibrahimovic certo, ballottaggio Robinho-Inzaghi per la seconda maglia, col brasiliano in vantaggio sul bomber nostrano. A centrocampo, Pirlo e Gattuso sembrano confermati, con Flamini che prenderá il posto di Boateng. Difesa a 4 con Zambrotta e Antonini esterni, Nesta e Thiago Silva in mezzo. Abbiati confermato tra i pali.

Si tratterebbe dunque della 7 formazione in 7 gare (tra Campionato e Coppa), con la terza modifica tattica, se consideriamo che il finale di sabato ha visto il Milan in una sorta di 4-4-2 ibrido. Allegri sta cercando di trovare il miglior assetto e praticare il turnover dove puó, sapendo che in certi ruoli alcuni giocatori saranno costretti agli straordinari. Ad oggi il Milan non puó prescindere dal suo bomber, Ibrahimovic, perché é lo svedese che con 4 goal in 5 partite ha tolto le castagne dal fuoco in situazioni dove solo una giocata di talento poteva sbloccare la situazione. E se Inzaghi smania di goal europei per il proprio record (e tenere a distanza Raul), Robinho contro il grifone ha dato segnali positivi, ha corso, ha coperto il campo per la squadra, ha creato spazi, e ha fatto vedere numeri di alta scuola.

Oggi si sono giá sparse le voci che questa é la prova generale per l'addio di Dinho. Del resto, anche il Gaucho venne preso per sondare il terreno e poi vendettero Kaká. Vedremo cosa succede, ma intanto fino a gennaio Ronaldinho é del Milan. Perché forse il Milan vestirá meno verde-oro, ma una cosa é certa, il Milan avrá sempre un pó di oranje nell'anima.

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