21 settembre 2010

Lazio - Milan é giá un crocevia

Era bastato un poker all'esordio contro il Lecce per fare del Milan la squadra piú forte dell'Universo, una formazione che poteva schierare in campo Ronaldinho, Ibrahimovic e Pato e permettersi il lusso dell'estroso Robinho e del rapace Inzaghi in panchina. Eppure come da ormai consueta tradizione (vedi anche l'inizio stagione di Leonardo), il Milan parte col freno a mano tirato, enorme é il potenziale ma gli errori sono sempre gli stessi. Tutti a puntare il dito contro la difesa. Finalmente anche la critica si é svegliata dal letargo e inizia a parlare del centrocampo, reparto che pullula di senatori e che quindi é rimasto invariato da una decina d'anni. Peccato che l'anagrafe non lasci scampo a nessuno, nemmeno se hai vinto 4 Champions come Seedorf, o sei stato per 5 anni il regista piú forte del mondo come Pirlo. L'unica certezza é che a Milanello si sono resi conto che Gattuso ha finito l'ossigeno, per il resto nulla é cambiato. Sembrava averlo capito Allegri, ma ecco puntuale come la sfiga, appunto, l'infortunio di Flamini.

Domani sera contro la Lazio il Diavolo si ritroverá di fronte un 4-5-1 ben organizzato, comandato dall'ex obiettivo Hernanes. Parentesi: Hernanes rimarrá per sempre un mistero per il tifoso milanista. É noto infatti nell'ambiente l'aneddoto della cassa di banane e di come in Brasile non si sedevano nemmeno al tavolo a discutere se l'offerta non era di 25 mln. Eppure per una cifra intorno ai 14 mln, il Profeta si é accasato nella capitale per 5 anni. Nel Milan sembra confermata la formazione che ha patito oltre modo il Catania, con forse l'unico avvicendamento tra Robinho e Inzaghi in attacco. Per il resto confermato un suicida centrocampo con Seedorf e Pirlo e un insicuro Abbiati che non ha commesso papere ma su 2 goal (dei 3 incassati) sicuramente poteva far meglio.

Parlando infine di difesa, evidenzio un dato abbastanza significativo. Il Milan dalla difesa di burro, o quasi, ha subito nelle 4 gare ufficiali (tra Campionato e Coppa), 3 reti. Il tutto avendo giá patito l'assenza sia di Nesta che di Thiago Silva. La muraglia nerazzurra invece, 4. Eppure sul banco degli imputati finiscono sempre Nesta e compagni. Questo perché alla fine contano i punti, e due vittorie per 2 a 1 fruttano 6 punti, mentre vincere 4 a 0 con il Lecce e poi perdere 2 a 0 col Cesena sono 3 punti, eppure la differenza reti é la medesima.

La sfida dell'Olimpico dunque rappresenta giá un crocevia per la stagione dei rossoneri che, in caso di sconfitta, potrebbero davvero giá perdere di vista i cugini, impegnati in casa con il Bari. Allegri é costretto a cambiare il trend e plasmare un Milan piú solido a centrocampo, perché dati alla mano, non si possono concedere costantemente 7/8 contropiedi agli avversari e sperare nella buona sorte, nella cattiva mira o nel recupero provvidenziale del difensore di turno. La difesa va protetta e se Seedorf é assolutamente da tener giú a favore del rientrante Flamini, anche l'attuale Pirlo é un lusso, considerando che con Robinho, Ibrahimovic e Ronaldinho c'é abbastanza gente che sa venirsi a prendere un pallone, portarlo in avanti e far ripartire la manovra offensiva, senza bisogno di un giocatore immobile che lanci da centrocampo per 90'.

In sintesi, quando non si puó essere sicuri di segnare 4 reti ogni partita, vale la pena abbracciare l'antica quanto sempre valida prima regola del calcio: prima non prenderle! Non fará spettacolo, ma si porta a casa la pagnotta.

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