Alleate nel mercato estivo, avversarie stasera, dopo l'Aquila il Milan affronta il Grifone. Tanti i temi di analisi del match, senza dover per forza andare a rivangare il tragico passato. Da una parte il Milan, una squadra alla ricerca di una identitá precisa, che dovrebbe schierare la quinta formazione in 5 partite. Dall'altra parte il Genoa, squadra ambiziosa e ben costruita, regina indiscussa del mercato pre-Ibrahimovic, anch'essa alla ricerca di continuitá.
A mister Allegri si chiedono senza mezze parole i 3 punti, fondamentali per il morale e per non concedere ulteriore terreno all'Inter che, come da anni a questa parte, pareggia la prima di campionato e poi si colloca tranquillamente in vetta fino al termine della stagione. E se non si puó chiedere miracoli alla tenuta fisico-atletica della squadra, si puó correre ai ripari in chiave tattica. L'esperimento Seedorf-Pirlo contemporaneamente in campo sembra esser stato finalmente bocciato, questo Milan é troppo statico per concedersi il lusso di un giocatore che cammina e uno che fa jogging, solo perché nell'arco dei 90' possono trovare il corridoio giusto (come Seedorf all'Olimpico per la prima rete in Serie A di Zlatan). Boateng, Flamini e Gattuso sembrano destinati a concorrere per due maglie, mentre davanti sembra esser scattata l'ora del Pelezinho, giocatore arrivato esplicitamente per avere una riserva di lusso a Pato o a Ronaldinho. In porta fisso Abbiati, che a Roma ha riscattato le precedenti distrazioni, mentre la linea difensiva sembra dover vedere Zambrotta e Antonini esterni, oltre al duo Nesta e Thiago Silva centrali.
Della partita c'é poco da dire, il Genoa é una squadra ben disposta in campo e che schiera elementi di indiscutibile valore e interesse, quindi non verrá certo a fare da turista. Il Milan dovrá dunque mantenere le redini del centrocampo, non concedere contropiedi (il Genoa ha gente molto veloce e brava ad inserirsi, lo dimostrano anche le due reti giá realizzate da Mesto, non certo un bomber), e far vedere quanto di buono ha fatto contro la Lazio. Dietro la squadra deve rimanere concentrata, perché i goal finora subiti sono stati tiri da fuori e/o disattenzioni dei singoli. In attacco meno leziositá e piú concretezza, perché nessuno chiede di snaturarsi, ma anche all'Olimpico vedere Ibrahimovic esibirsi in un colpo di tacco al minuto 89 di certo non ha avuto un applauso come reazione.
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