16 settembre 2010

Milan - Auxerre: l'attacco é ok ma il centrocampo non funziona

Sapete qual'é la differenza tra la partita di ieri sera e quella disputata lo scorso sabato a Cesena? Il risultato finale. Per il resto, riassumere quanto visto esprimere da Pirlo e compagni ieri sera é bastato fotocopiare quanto giá scrissi sulla prestazione al Dino Manuzzi. Siamo sinceri, il Milan nel primo tempo poteva capitolare due volte, se la traversa prima, e un contropiede 4 contro 2 gettato al vento poi, avessero avuto miglior sorte. L'attuale Milan non puó permettersi di sostenere un possesso palla cosí elevato e dei ritmi di gioco a livelli del Barcellona, per il semplice motivo che l'anagrafe dei protagonisti gioca tutta a favore dei blaugrana.

La difesa é troppo scoperta, Nesta e Bonera rimangono quasi costantemente senza protezione, poiché anche Allegri davanti alla difesa posiziona Pirlo regista, e non un incontrista. Il Barcellona ad esempio gioca con due uomini estremamente tecnici, Iniesta e Xavi, ma Busquets (o Mascherano) non si muovono dal proteggere la retroguardia. Al Milan l'unico mastino era capitan Ambrosini, uscito dopo solo venti minuti e lasciando esordire in Europa il ghanese Boateng, autore di una prestazione maiuscola. Ma il problema rimane, perché Flamini é fuori causa e Gattuso, abbiamo visto anche a Cesena, non ha piú benzina. Il problema dunque non é la mediocritá della difesa, intesa come difensori, ma il fatto che la manovra difensiva é complicata in quanto difesa e centrocampo sono scollati per motivi fisici. Del resto, Gattuso-Ambrosini-Pirlo-Seedorf sono quattro giocatori over 30 che senza ricambi stanno correndo per il Diavolo da 10 anni.

In attacco c'é classe da vendere, Ibrahimovic e Ronaldinho sono giocatori che possono anche farti venire i nervi a fior di pelle per 80', ma quando iniziano a giocare, sono devastanti. Pato si ferma per la seconda volta nella stagione (e quarta da quando é al Milan), confermando che la sua tenuta fisica é come la sua classe: cristallina. Robinho non si é ancora calato nella parte del gregario di lusso, per sua stessa ammissione deve capire i meccanismi del Milan, ma la stellina del Santos é comunque un giocatore che dá segnali di volerci e di poterci stare in questo gruppo, quando ad esempio si vede fino in area a difendere e mettere una palla in corner, o quando defilato su un out, ubriaca con un doppio doppio-passo il terzino avversario.

In sintesi, questo doppio impegno ha purtroppo mostrato, o confermato, che per fermare il Milan basta avere una formazione che sta bene atleticamente e un 4-5-1 che si basi sull'attesa e il colpire in contropiede. Del resto, al Milan non si possono concedere spazi, come dimostra il secondo goal. Ma se il fortino regge e davanti si puó contare sulla precisione dei propri attaccanti, il gioco é fatto.

In attesa di tempi migliori e di recuperare infortunati importanti, ci si goda intanto il risultato, che a differenza del bel gioco fine a sé stesso, é alla fine l'unica cosa che conta e che porta a sollevare i trofei.


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2 commenti:

fenicottero ha detto...

la squadra ha equilibri precari e difetti congeniti.
Un solo innesto a centrocampo (boateng) dove son tutti over 30. manca un centrale di personalita' in alternativa ai 2 titolari. Bonera e' un buon rimpiazzo.
Oddo - Abate e Zambrotta in fase offensiva sono pressoche nulli. la fascia destra e' poco utilizzata.
Troppi contropiedi su nostre palle perse o corner a ns. favore. In certi momenti manca l'intensita' di gioco e nel pressare l'avversario. Troppe volte ci sono 2 ns. uomini su un pallone.

Calcio Critico ha detto...

Ad oggi per avere equilibrio bisogna piazzare Flamini davanti la difesa e Ambro e Boateng a fare le mezz'ali, tanto Ronaldinho e Ibra fanno gioco fin da centrocampo andnandosi a prendere il pallone e portandolo su, non a caso, Pirlo si sta limitando a lanciare lungo, perché il filtrante in mediana ormai con due giocolieri che amano far partire le azioni é inutile. E Pirlo se é saltato, cosa facile e sempre piú frequente, apre ovviamente la voragine per il contropiede. Altroché poker davanti...