06 settembre 2010

Pagellone Serie A 2010-2011 pt.2

Credo che giudicare il mercato sia un bel passatempo, ma le squadre andrebbero giudicate in un modo piú ampio e specifico. Ecco dunque un commento alle protagoniste della Serie A 2010-2011, considerando come parametri: arrivi, cessioni, aspetto economico/finanziario, l'aver eventualmente colmato il gap tecnico rispetto alla precedente stagione, panoramica reparto per reparto e completezza della rosa in relazione agli obiettivi. Il tutto considerando che ad oggi si é potuto vedere comunque anche qualcosa di concreto sul campo.

La seconda puntata sará riservata a: Inter, Bari, Lecce, Napoli e Udinese

INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti,  Cambiasso, Thiago Motta; Sneijder; Eto'o, Milito. All.: Benitez. VOTO: 6,5

Quest'anno gli ostacoli che incontrerá l'Inter sono la propria etá anagrafica e il concreto rischio di avere la pancia piena. Bravi a scovare un talento in erba come Coutinho, ma il brasiliano sará a tutti gli effetti il vice Sneijder e pertanto la formazione sará quella identica della scorsa stagione, con Pandev fatto fuori dall'11 base per motivi tattici. Benitez non é Mourinho ed Eto'o ha giá fatto capire che un'altra stagione da ala non la vuole fare. Mariga, giá disponibile dallo scorso gennaio, metterá a disposizione polmoni importanti, per il resto, si aspetta gennaio per vedere qualche operazione di mercato. E sono in totale disaccordo a chi giudica ottimo il mercato in uscita: Quaresma costó 28 mln piú due anni di stipendio, ed é stato rivenduto a 7. Balotelli 28 mln con la pagliacciata della "clausola anti-Milan". Rimane la squadra da battere solo perché campione d'Italia e d'Europa in carica, ma Roma e Milan si sono avvicinate molto, e in Europa senza episodi non finirá come lo scorso anno.

BARI (4-4-2): Gillet; Raggi, A.Masiello, M.Rossi, S.Masiello; Alvarez, Donati, Almiron, Pulzetti; Barreto, Ghezzal. All.: Ventura. VOTO: 6

I pugliesi perdono la coppia (dei miracoli) centrale e non reinvestono a sufficienza nel reparto. Pulzetti e Ghezzal saranno utili alla causa. Salvezza tranquilla per gli uomini dell'abile Ventura, soprattutto in casa dove la partita con la Juventus potrebbe essere lo specchio della stagione dei galletti biancorossi.

LECCE (4-3-2-1): Rosati; Donati, Reginiussen, Gustavo, Brivio; Munari, Giacomazzi, Grossmuller; Jeda, Piatti; Corvia. All.: De Canio. VOTO: 5

Troppi giovani e troppi esordienti per il Lecce, questo é un campionato tosto dove le grandi si sono rafforzate e le piccole hanno fatto quadrato. La partita con il Milan all'esordio poteva finire in una Caporetto invece che una semplice goleada, con pratica chiusa dopo 27 minuti. E non é una questione di divario tecnico, lo scorso anno il Milan, con la stessa formazione, a San Siro ha concesso punti al Livorno retrocesso. Bisogna trovare la giusta rotta, o De Canio il panettone non lo annusa nemmeno.

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Gargano, Blasi, Dossena; Lavezzi, Hamsik; Cavani. All.: Mazzarri. VOTO: 7-

Il Napoli ha un 11 titolare di ottima caratura, e in casa é devastante. Tuttavia la rosa non ha ricambi in difesa e l'eccessivo puntare su Lucarelli come unico ariete potrebbe essere rischioso. L'attacco é tecnico e rapido, ma poco fisico, Cavani non é una prima punta, Lavezzi non é uno in grado di garantire nemmeno 10 goal e Hamsik, lo sappiamo, per due mesi all'anno va in stand-by. Squadra potenzialmente da zona Champions, tutto dipenderá dalla condizione psico-fisica dei calciatori e dall'abilitá di Mazzarri di tenerli coi piedi per terra. Per concludere, la vendita di Quagliarella avrá dispiaciuto la napolaneitá, ma a livello sia tecnico che finanziario é stato un botto. Non avrei venduto Denis, soprattutto per cosí poco, perché l'argentino in area crea scompiglio e puó risolvere partite che non si sbloccherebbero; in poche parole, poteva diventare il prossimo Julio Cruz

UDINESE (4-3-3): Handanovic; Isla, Zapata, Domizzi, Pasquale; Pinzi, Inler, Asamoah; Sanchez, Denis, Di Natale. All.: Guidolin. VOTO: 6

Non mi voglio ripetere, l'Udinese puó ambire alla salvezza tranquilla, nulla di piú. La squadra é buona ma non eccelsa, ha giá fallito la prima in casa e dimostra una panchina assolutamente inadeguata. Da quando é andato via Leonardi non imbrocca una scommessa che una, e giá si pensa a come monetizzare per Inler. I friulani sono un'ottima realtá, che anche quest'anno ha fatto i suoi tanti mln di utile, e gestisce da diversi anni una rosa da Serie A con lo stesso budget che le squadre al vertice spendono per un paio di giocatori (l'anno scorso, l'intera rosa bianconera costava ai Pozzo meno di Mourinho a Moratti, premi inclusi). Speriamo che l'Udinese torni ad essere la focina di talenti che conosciamo e non svenda i pochi tesori rimasti.

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