21 agosto 2010

Amarcord volume 2

Visto il continuo vociare di un possibile approdo di Ibrahimovic al Milan, e al conseguente tormentone "Huntelaar deve andarsene, ma lui vuole rimanere", vorrei dire la mia a riguardo. Credo che se lo svedese approdasse al Milan, il giocatore da far partire sarebbe Ronaldinho, per mototivi sia di equilibrio tattico in campo, sia per vicende di spogliatoio e finanziarie, perché al Milan pagare due super stipendi é un lusso che non possono permettersi. Oggi poi leggo di un interesse della Juventus su Borriello... dove devo firmare? Il partenopeo é un buon giocatore ma non un fenomeno, ha 28 anni e bomber non lo é mai veramente stato. Se devo cedere una punta, cederei Borriello, anche perché al contrario, Huntelaar segnerebbe davvero i 20 goal e quindi, se proprio non si puó far altro, l'olandese va assolutamente venduto all'estero, cosa che per Borriello non ritengo strettamente necessaria. Tornando dunque a monte, ripropongo un articolo tratto dal mio blog intitolato "Scetticismo tattico su Ronaldinho", scritto il 06 maggio 2008

"So di andare fuori dal coro, ma non é una novitá e la cosa mi interessa relativamente, per non dire nulla. Dopo l'ufficializzazione di Flamini, intorno all'ambiente rossonera é ritornata l'euforia che era venuta a calare in seguito alle dichiarazioni del Presidente Berlusconi riguardanti la vicenda Ronaldinho. Ora, chi mi conosce e "mi legge", sa benissimo che ho sempre considerato Ronaldinho l'eventuale cigliegina sulla torta, ma mai un acquisto di vitale importanza. A tale proposito, vorrei fare una riflessione tecnico-tattica riguardante l'eventuale arrivo del brasiliano al Milan. Ronaldinho fondamentalmente al Milan non serve. Parlo a livello tattico. Il Milan infatti con Ronaldinho potrá giocare solo con due schemi: 4/3/2/1 oppure 4/2/3/1.

Vediamo il primo caso: Ronaldinho affiancherebbe Kaká dietro all'unica punta. Con questo schema li davanti devi avere un uomo d'area, fisicamente prestante, in grado di pressare alto e saltare di testa. Insomma, un Gilardino dal fiuto del goal, quel centravanti che il Milan non ha dai tempi di Bierhoff. L'unica alternativa in casa é Inzaghi, che sarebbe servito in modi differenti, ma che non é eterno e una stagione sappiamo tutti che non riesce a giocarla. Pato sarebbe il sacrificato illustre, e sinceramente, la cosa non mi aggrada. Un tridente carioca infatti sarebbe allettante sulla carta e stimolante per la fantasia, ma alla lunga sarebbe una scelta sbagliata, che limita il Papero e lo snatura. Pato ha bisogno di spazi e preferisce partire sull'esterno, ed é li che puó esprimersi al massimo. Sarebbe una formazione tatticamente coperta, ma brucerebbe definitivamente Pato.

Secondo caso: Con questo schema a rimetterci é il centrocampo, visto che la trequarti sarebbe composta da Pato - Kaká - Ronaldinho a supportare il nuovo centroboa. Uno schema dinamico offensivamente, ma che scopre troppo la mediana, in quanto nessuno dei tre garantirebbe le giuste coperture se non sporadiche e decisamente non nell'intero arco della stagione. Con questo schema poi, il Milan dovrebbe intervenire sul mercato alla ricerca di almeno una alternativa, visto che il solo Seedorf é troppo limitata come parco riserve. Meglio se un giocatore esterno (stile Gasbarroni per intenderci). Tornando a bomba, la mediana ne soffrirebbe troppo, e a giocarsi 2 posti si sono 4 titolari. A farne le spese maggiori sarebbe Pirlo, in quanto se giochi con 3 trequartisti, 1 punta e 2 terzini di spinta (o almeno 1 dei 2 lo sará sempre), hai giá ´metá della squadra devota ad offendere, quindi sulla mediana hai decisamente la necessitá di avere Ambrosini (altrimenti di testa non la prende nessuno) e a rotazione Gattuso e Flamini, senza dimenticarci che sembra praticamente certo il ritorno del giovane Sammarco. In quel senso, a garantire piú copertura in regia, ci sarebbe Emerson, ma lo sappiamo tutti, é un ex giocatore ormai. Sarebbe poi di assoluta necessitá un centrale alto che offra piú garanzie del buon Kaladze, ormai sulla trentina anche lui, che essendo inoltre anche extracomunitario, potrebbe essere tranquillamente ceduto di fronte ad una offerta concreta (cosa che non manca dall'Inghilterra).

L'affare Ronaldinho sarebbe dunque un botto mediatico e un vero boom di euforia tra molti tifosi, oltre che un toccasana per il Milan dal punto di vista commerciale. Ma permettetemi di rimanere dubbioso sulla sua efficenza in campo e soprattutto, sulla sua reale efficacia negli schemi del Milan. Non vorrei che questo acquisto risulti troppo vincolante e a farne le spese sia la concretezza, visto che le partite, volenti o nolenti, si vincono quasi sempre a metá campo."

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