24 agosto 2010

Interopoli: tutti lo sanno, ma nessuno lo scrive

"Noi antipatici? Non credo. In passato ricordo che chi vinceva tanto era quello antipatico, quindi, anche se fosse, andrebbe bene lo stesso. L'Inter ha troppi stranieri? Io sono orgoglioso di aver consegnato al nostro paese una formazione così vincente. E poi, sempre meglio avere tanti giocatori di altre nazionalità piuttosto che comprare le partite... Si cerca sempre di trovare un difetto a chi vince" (Massimo Moratti).

Nonostante siano passati anni da Calciopoli e la sua Inter ha vinto gli ultimi 5 scudetti e una Champions che mancava da 45 anni in bacheca, il presidente Massimo Moratti non perde l'occasione per tirare frecciate e continuare la parte della vittima, di colui che avrebbe fatto, ma che non poteva. Ultima nell'ordine, l'uscita infelice per festeggiare la Supercoppa Italiana. Ma questa Inter quanto ancora potrá godere del silenzio degli addetti ai lavori, dell'assoluta mancanza di contraddittorio, e di qualcuno che fuori dal coro ricordi alle masse che l'Inter non é poi tutta questa vergine innocente?

Su Calciopoli si potrebbe ancora scrivere per decadi, ognuno ha le proprie opinioni. Io le mie me le tengo, non mi interessa fare il gioco delle parti. Di certo, Calciopoli fu un processo sommario, sbagliato per modalitá e tempistiche. Di Calciopoli ci ricorderemo che il giudice di tutto fú Guido Rossi, ex dirigente dell'Inter e futuro presidente della Telecom (di Tronchetti-Provera). Un discreto conflitto di interessi, direi. Rossi che revocó due scudetti alla Juventus, assegnandone solo uno all'Inter. Lo "scudetto di cartone" rappresenta l'apice di un processo grossolano, in quanto l'assegnazione si basava su delle frottole. L'assegnazione infatti venne giustificata come necessaria ai fini delle classifiche e per necessitá nei confronti dell'Uefa. La menzogna é doppia. Intanto, l'Uefa stesso smentí il proprio intervento nella questione. Non a caso, l'Uefa ha bisogno delle liste dei partecipanti alle proprie competizioni, indipendentemente dal loro effettivo piazzamento. In Serie A, le prime tre della classifica infatti si qualificano direttamente per la fase finale della Champions League, e il loro posizionamento nello scacchiere dei raggruppamenti é a prescindere dalla posizione nel campionato, ma dal ranking, meccanismo che inoltre si basa su medie ottenute in tre anni. A rafforzare il discorso, ci sono due particolari: l'Uefa non prevede l'assegnazione di un titolo al secondo qualora revocato, come successe con il Marsiglia. Infatti, la competizione vinta dai francesi sul Milan rimase senza un vincitore, e il Milan partecipó all'Intercontinentale. In Italia esiste giá un caso analogo, con il Torino. Anche in quella circostanza, lo scudetto non venne assegnato al secondo classificato (che era il Bologna). E comunque, perché revocare due scudetti ma assegnarne solo uno?

L'Inter godette di un appoggio mediatico (e demagogico) notevole, basando tutto sul famoso furto del 1998, al secolo "il rigore di Iuliano su Ronaldo". Dettagli: L'Inter non doveva godere di un rigore, ma di una punizione a due in area, perché l'intervento di Iuliano é un netto caso di ostruzione. Questo non é fare gli opinionisti (gente che abbastanza odio, perché commentano una moviola con "io fischierei", non sapendo due regole che due), é impugnare un regolamento, che punisce l'ostruzione e il gioco pericoloso senza contatto (come la gamba tesa ad esempio) un fallo di seconda, indipendentemente da dove avvenga, quindi anche in area. In ogni caso, qualora assegnato un rigore (che ripetiamo, sarebbe stato un errore tecnico dell'arbitro), e l'Inter lo avesse trasformato, i nerazzurri avrebbero eventualemte pareggiato, e non vinto, la partita. Concludendo che la Juventus vinse il campionato con un distacco superiore al punto eventualemente trafugato, e che l'Inter buttó via contro squadre mediocri i rimanenti incontri, in ogni caso, i nerazzurri non avrebbero comunque mai vinto matematicamente il titolo. Non solo. L'Inter per tutta la stagione schieró Recoba come comunitario, ma Recoba era un extracomunitario, il quarto. Il processo ai suoi danni vide l'Inter consapevole della frode, tanto che Gabriele Oriali venne indagato anche per ricettazione. Per regolamento, all'Inter andava inflitta una sconfitta a tavolino ogni qualvolta l'uruguagio era schierabile (quindi anche in panchina). Con un rapido calcolo matematico, l'Inter non solo non avrebbe vinto lo scudetto, ma sarebbe addiritura retrocessa in Serie B.

Fuori dai confini nazionali, ripercorriamo il percorso in Champions League, arrivando alla partita dentro-o-fuori con la Dinamo Kyev, con i nerazzurri virtualmente eliminati dalla Coppa a pochi minuti dalla fine. Capolavoro, doppio, del portiere ukraino, che prima sviene su una conclusione tutt'altro che irresistibile, e poi si addormenta su una respinta grossolana degna di uno scontro parrocchiale tra amatori over 40. Quindi i 3 rigori negati al Chelsea, di cui uno all'andata su Kalou (intervento di Samuel da dietro) che sullo 0 a 0 avrebbe potuto cambiare le sorti dell'incontro, anche perché Samuel avrebbe ricevuto un cartellino rosso. Al ritorno due rigori non visti, uno di Thiago Motta e uno ancora di Samuel. Contro il CSKA il goal dell'andata nasce su una gamba tesa non fischiata, con Krasic diffidato ammonito in modo assurdo e quindi coi russi senza l'uomo di punta al ritorno. Col Barcellona assisteremo all'impossibile, ovvero mettere un arbitro portoghese, nonché ex socio in affari di Mourinho, ad arbitrare una sfida contro degli spagnoli.Risultato: 3 a 1 per l'Inter con goal di Milito in fuorigioco e rigore negato su Dani Alves. Contemporaneamente l'italiano Rosetti rifila giusto 3 giornate di referto a Ribery. In Spagna l'Inter perde 1 a 0, con un nuovo rigore negato al Barcellona, e nei minuti finali, la decisione fotografia della partita, ovvero una netta punizione per i catalani per fallo su Pique (e una punizione dal limite con Messi, Xavi, Iniesta, Alves ecc... non é certo da buttare) segnalata come fallo in attacco del difensore iberico. In finale ennesimo episodio di un mani in area di Maicon. Ma d'altronde, tutta l'Italia giornalistica era impegnata nella crociata contro il goal in fuorigioco di Klose contro la Fiorentina, e quindi non aveva tempo di girare il collo dall'altra parte.

I misfatti, o le sviste, in questi campionati poi sono numerose, come il famoso rigore contro il Parma per salvataggio di Couto di testa (2-1, 3-2 a tepo scaduto), o il goal di Maicon col Siena, col brasiliano (e altri giocatori) in fuorigioco di metri su azione nata da un calcio da fermo. Ma queste sono le classiche e semplici sviste, i famosi errori che a fine anno si compensano. Si potrebbe anche aggiungere la famosa Inter Logo SRL e altri magheggi per i bilanci societari (tipo l'operazione plusvalenze col Milan), tutti scoperti e multati. O che Moratti fece l'affare Milito-Motta con Preziosi quando quest'ultimo era inibito, il che é costato ad entrambi i presidenti l'ennesima multa (e farsa all'italiana). Ma meglio non andare troppo in profondita e intaccare la famosa targhetta di "squadra simbolo di lealtá sportiva" che recita lo scudetto assegnato a tavolino da un proprio ex dirigente e futuro dipendente.

Questo per dire che Moratti potrebbe per una volta stare zitto ed evitare di fare la vittima, anche perché sta vincendo da 5 anni e non si capisce il suo continuo lamentarsi. Vuole forse vedersi assegnati ulteriori trofei cartonati? Anche perché le sue frasi suonano esattamente come le frasi che faceva la dirigenza della Juventus, squadra che comunque non é mai stata provata comprare le partite, a differenza di altri personaggi ancora ben ancorati nel sistema... fate vobis!

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