Per il quarto anno consecutivo, l'Inter pareggia la gara d'esordio. I precedenti campionati, tuttavia, sappiamo come sono andati a finire. Quest'anno, peró, sará diverso. Le passate stagioni, infatti, si diceva che l'unico avversario dell'Inter era l'Inter stessa. Frase piú che mai azzeccata. Mi spiace per Benitez, allenatore simpaticissimo e preparato, ma non ha idea in che guaio si é cacciato firmando per l'Inter. Subentrare ad un vincente non é mai facile, peró ammettiamolo, non é Mourinho che subrantra a Mancini e vince, come lui, lo scudetto al primo tentativo. É subrantrare ad una Coppa dei Campioni che mancava da 45 anni. Personalmente questo non é amare le sfide, é essere autolesionisti. Anche perché al massimo si puó eguagliare un traguardo, ma le probabilitá dicono che si ha molto piú da perdere in questi casi. Lippi docet.
Il vero colpevole di eventuali insuccessi nerazzurri quest'anno non sará il tecnico spagnolo, ma Moratti, che rischia seriamente di ripercorrere gli stessi errori che ha commesso il Milan, ovvero quello di considerare la propria rosa invincibile, non capire che l'anagrafe é un fattore da tenere in considerazione (tipo il recente rinnovo di 3 anni per Zanetti che ha compiuto 37 anni il 10 agosto), e non rendersi conto che la gente con la pancia piena ha bisogno di nuovi stimoli, perché é vero che non ci si stanca mai di vincere, ma l'appeal di giocare con Barcellona o Manchester United non é lo stesso di affrontare un Bologna, e alla lunga, impegno e motivazioni vengono a meno. Quindi il primo errore é stato quello di aver confermato in blocco la rosa, senza cedere nessuno con cui si poteva monetizzare, e non comprare nessuno che attualmente puó giocarsi una maglia da titolare. Coutinho, infatti, oltre ad essere giovanissimo, é per ruolo il vice Sneijder, e l'olandese é forse l'unico vero insostituibile di questa formazione.
L'Inter, alla faccia delle leggende metropolitane e dei tempi in cui al Milan c'erano ancora Favalli e Maldini, é la rosa piú vecchia del torneo, con la formazione tipo in assoluto piú canuta: J.Cesar (31), Maicon (29), Lucio (32), Samuel (32), Chivu (30), Zanetti (37), Cambiasso (30), Snejider (26), Eto'o (29), Milito (31) e Pandev (27). Hanno vinto tutto e superato ogni aspettativa di un tifo, quello nerazzurro, la cui maggior parte dei componenti un trofeo come la Champions non l'aveva mai vinta. Inoltre il monopolio in Serie A dal post Calciopoli é un ulteriore motivo di appagamento psicologico. Inevitabile. Non a caso, l'Inter ha steccato la prima partita ufficiale internazionale contro un discreto Atletico Madrid, e all'esordio in Serie A si é fatto bloccare da un Bologna che sta navigando senza una guida tecnica e che nel primo tempo poteva farne 2 con Gimenez, e non sarebbe stato uno scandalo.
Oggi leggo che Branca sta tentando il colpo Inler, o Ledesma (che ha appena rinnovato, tra l'altro), sognando sempre Fabregas (che ha risposto picche, per lui o Barcellona o Milan se lascerá Londra) quando tutta estate il tormentone era Mascherano o Schweinsteiger. In attacco al posto di Balotelli (venduto per 24 mln, quando a giugno si sparavano 45 mln) era giá data conclusa per Kuyt, per poi ripiegare su Sculli, e quindi rimanere senza nessuno. Si é voluto tirare troppo la corda per Maicon, 29 anni, e alla fine non sono stati accettati 28 mln dal Real Madrid e ci si é ritrovati ad aumentare a 6 mln l'ingaggio all'esterno. Notizia data come acquisto, stile resurrezione di Nesta lo scorso anno ad opera di Galliani. I tentativi per Vargas e Forlan sono stati piú mediatici che altro, in compenso ha tenuto banco tutta l'estate un mercante in fiera per Burdisso, giocatore talmente considerato da giocarsi attulamente il ruolo di 5' centrale, considerando il fatto che in mezzo puó giocare Chivu.
Il fatto é che all'Inter quest'estate sono stati piú attenti a rilasciare dichiarazioni ipocrite e sconclusionate, come Moratti che vaneggiava sui suoi stranieri e sulle partite comprate da altri (frase da aprirci una inchiesta federale, ma ovviamente, caduta nel nulla), o Zanetti che parlava di Ibrahimovic. Qualcuno potrebbe anche ricordare in Via Durini che Vieri, come Ibrahimovic, venivano dalla Juventus prima di vestire nerazzurro. Inoltre lo sappiamo tutti che quando un giocatore indossa una maglia diversa é un nemico, per poi diventare l'idolo. Ibrahimovic stesso ricorda sia i cori che i tacchetti di Materazzi quando era bianconero. Mi ricordo anche che in Real Madrid - Liverpool del 2009 a Fernando Torres in Spagna cantavano "Nino Torres, icho de puta", quando invece nel 2008 e nel 2010 tutta la Spagna lo acclamava come campione d'Europa e del Mondo. Per non parlare di quanta gente, compresa molta conosciuta dal sottoscritto, che all'epoca della trattativa per portare Inzaghi al Milan diceva che avrebbe cambiato squadra, per poi inventargli un coro alla prima partita in rossonero. Che la smettano dunque di blaterare sui colpi al cuore ricevuti per Ibahimovic al Milan o Adriano alla Roma, perché il vero avversario quest'anno se lo ritrovano in casa.
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