19 agosto 2010

Tre fattori da non sottovalutare per Ibra

Superato mediaticamente il colpo Boateng, per gli addetti ai lavori é giá ora di tirar fuori nuovi scoop per garantirsi il titolone. Puntuale dunque come un orologio svizzero il tormentone Ibrahimovic al Milan, rumours spalleggiato non piú soltanto dalla stima del presidente Berlusconi per lo svedese, ma anche dalle recenti parole di Ariedo Braida, senza trascurare che Raiola e Bronzetti ormai campeggiano in Via Turati. Non voglio peró parlare di Ibrahimovic, giocatore dalle indubbie doti tecniche, che corrisponde all'identikit del fantomatico eventuale colpo promesso da Berlusconi ai tifosi rossoneri. Vorrei sottolineare peró come in questi giorni la dirigenza stia forse sottovalutando alcuni aspetti, preoccupandosi a quanto sembra solo ed esclusivamente della natura dell'operazione, ovvero il famoso prestito con diritto di riscatto. Esistono peró almeno tre elementi da prendere in considerazione, a prescindere dall'aspetto meramente finanziario del cartellino.

Primo fattore: Raiola e Bronzetti. Raiola é l'agente di Balotelli e Ibrahimovic, personaggi le cui bizze sono ben note nell'ambiente interista tanto quanto le doti tecniche dei calciatori. Bizze che riflettono molto il proprio agente, che non vede l'ora che capiti qualcosa ad un proprio assistito tanto per ricavarne una percentuale. Ora, Raiola é l'agente che nel 2006 aveva un appuntamento con Galliani per il trasferimento di Ibrahimovic in rossonero, trasferimento giá fissato con la Juventus. La sera prima della firma, Raiola si incontra con Branca e con una trattativa stile mercante in fiera, accorda Zlatan in nerazzurro. Se questa vicenda é ben nota nell'ambiente, tanto che lo stesso Branca piú volte si vantó della cosa per sfottere i cugini, la leggenda vuole che in Via Turati si aspettasse Raiola la mattina seguente, che non cancelló l'appuntamento, né avvisó dell'operazione della notte precedente; si vocifera addirittura che Galliani apprese dai media il passaggio di Ibrahimovic sull'altra sponda del Naviglio... Questa é, e rimarrá, una leggenda, ma si sa, ogni storia nasconde un pizzico di veritá. Tornando a monte, arriva il turno di Bronzetti, il famoso mediatore delle trattative sull'asse Italia-Spagna. Ora, Bronzetti lavora contemporaneamente come consulente per Real Madrid e Milan: adesso alzi la mano il primo milanista che possa elencarmi una sola operazione su quest'asse che non dico abbia fatto felice la Curva, ma anche veramente giovato al Milan? Per non parlare di 2 anni di trattativa per Ronaldinho e Zambrotta per 36 mln dal Barcellona, o i precedenti colpi messi a segno dalla Spagna (Javi Moreno, Jose Mari, Oliveira...), senza dimenticarci dell'epoca in cui si foraggiava l'Atletico Madrid senza ricavarne nemmeno una opzioncina su Torres. La lista dei disastri su questo binario é lunga.

Secondo: Ibrahimovic prende nel Barcellona 12 mln, e non esiste nemmeno la piú remota possibilitá che si decurti lo stipendio a 4 mln. Si vociferá che il Milan arrivi a pagargli il 60%, che tradotto in soldi, sono comunque piú di 7 mln (7.2 per la precisione). Quindi pensate a Pato e Thiago Silva, o lo stesso Ronaldinho, quando discuteranno per un adeguamento, un prolungamento o dell'eventuale rinnovo. Sicuramente provocherá una reazione a catena di aumenti per tenersi i propri gioielli, e sará il nuovo tetto su cui tarare gli eventuali colpi futuri. Dov'é finito il famoso fair-play finanziario, talmente voluto e sbandierato tanto da iniziarlo con 6 anni di anticipo rispetto agli altri (e con risultati sotto gli occhi di tutti)?

Ultimo: Ibrahimovic se venisse preso, ovviamente giocherebbe titolare. Punto. Il che vorrebbe dire un tridente Pato-Ibra-Dinho. Abbiamo giá visto all'opera Ibrahimovic, giocatore che non é capace, e non vuole, giocare da punta centrale. Questo é il motivo per cui non é contento di lui Guardiola, che abituato ad Eto'o, poteva contare su due schegge impazzite esterne, ma su un centravanti di riferimento in mezzo. E avendo visto tutti all'opera il fallimento del tandem Kaká-Dinho (e senza andare bene ad investigare che in pratica il miglior Dinho lo abbiamo visto con Pato infortunato), mi chiedo se valga la pena tentare l'ennesimo esperimento. Escludendo comunque che il parco attaccanti é completo, anche solo numericamente parlando, e che quindi il tutto vorrebbe dire una cessione di Huntelaar, e il tenersi in panchina Borriello e Inzaghi, due giocatori che sono si attaccati alla maglia, ma lo sono di piú quando sono loro a sgambettare nel rettangolo verde.

Per concludere, anche se la cosa non é veramente inerente al topic, ho appreso che ieri non solo il diciannovenne Danilo Pereira si é accasato al Parma (che ha investito addirittura 150.000 euro non dico per il nuovo Viera, ma certamente per un degno sostituto di Mariga), ma che anche Malomo della Roma (anch'egli diciannovenne) giocherá in prestito nel Verona. Queste notizie, aggiunte al trasferimento di Hernanes alla Lazio, a Rafinha al Genoa, e chissá quante altre, non fanno che alimentare lo sconforto dei tifosi, perché casualmente il Milan si vede richiedere cifre insormontabili (o i giocatori stanno bene nel proprio club) per poi firmare dopo pochissimo per altri club, e a cifre assolutamente umane... I casi sono due: o ci tempestano di panzane oramai anche per il solo gusto di farlo, oppure il Milan non ha assolutamente piú quell'appeal tanto sbandierato alla prima occasione, e il fatto di essere il Club piú titolato al Mondo é una frase che va bene ormai solamente per il banner del sito ufficiale.

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