06 agosto 2010

Cedere Ronaldinho per rinascere

Sicuramente tutti noi ci ricorderemo come, non meno di pochi giorni fá, il Presidente Berlusconi stese note smielate per Ronaldinho, come il dichiararlo "il migliore calciatore di tutti i tempi" (alla faccia di Maradona, Pelé, Platini, Cruijff, Van Basten... ), definendolo partimonio mondiale e in pratica assicurando ai tifosi del Diavolo e all'intero mondo giornalistico che il Gaucho avrebbe in pratica finito la carriera in rossonero, con anche l'entrata del nuovo sponsor, Fly Emirates, a garantire al carioca un ruolo centrale come testimonial della compagnia aerea.

Una decina di giorni, e Dinho sembra giá destinato in America, come la miglior tradizione di smentite presidenziali vuole (Shevchenko, Kaká). Chissá cosa avrá convinto il Premier, e Galliani, a sbattere la porta in faccia all'amico-fratello-agente-procuratore De Assis? Forse il fatto che al progetto tecnico di Allegri serva un trequartista, ruolo che Dinho non vuole ricoprire? Che agli allenamenti si é presentato sovrappeso e svogliato, ma che ha giá iniziato a pieno ritmo la vita mondana? Che si é giá fermato per infortunio alla prima sgambettata? Che forse 8 mln l'anno di contratto (16 mln totali), farebbero piú comodo nelle casse societarie che nelle tasche dell'ex Pallone d'Oro? O che forse a Milanello dopo aver prolungato Oddo e tolto Gattuso dal mercato hanno giá finito il bonus stagionale di errori grossolani commettibili ?

Qualunque sia il motivo, il risultato é uno, non ci saranno piagnistei come il dopo Sheva, o fiaccolate notturne come per Kaká. Ma non perché il Gaucho non sia un grande giocatore, o che non sia entrato nei cuori dei tifosi rossoneri. No, non questo. Ma i tifosi vogliono vedere una squadra concreta, preferiscono prospettive, segnali di un progetto, sinergie effettive... a perdere con le figurine non ci stanno piú, e lo dimostrano i sondaggi nei vari siti, i commenti nei vari forum, che anche i protagonisti di tanti successi e di tante soddisfazioni, come Seedorf o lo stesso Gattuso, non sarebbero perdite che causerebbero hara-kiri nelle strade. Anzi.

Ronaldinho non é piú il giocatore che incantó il mondo con il Barcellona. É un giocatore che coi piedi fá quello che vuole, ma che non ha piú la fisicitá di correre per 90 minuti, non ha la voglia, ne la volontá, di sacrificarsi piú del dovuto per i compagni. E i Rossoneri non possono permettersi di giocare in 10 per concedere al Gaucho sprazzi di puro e indiscusso talento. Allegri ha chiesto Lazzari per quella posizione, non certo un nome da abbonamenti, o un cartellino proibitivo (Cellino escluso, nonostante gli "ottimi rapporti" tra le societá). Peró Allegri conosce il suo ex calciatore, sá perfettamente che fará meno goal e meno assist (forse), ma che garantisce quel collante centrocampo-attacco che il Milan necessita, sapendo sacrificarsi e correre per i compagni. Del resto, con Gourcuff venduto e con Sneijder scoperto solo l'anno scorso da Galliani, le possibilitá a portata di mano giá la passata stagione sono finite.

Rimangono dunque due scelte: sostituire Ronaldinho con un attaccante, o con un centrocampista di costruzione. Il parco attaccanti con la partenza del brasiliano e la conferma di Huntelaar non puó indirizzarsi su una prima punta (quindi niente Dzeko, o Fabiano). I nomi caldi sono: Ibrahimovic, Robinho, Dos Santos, van der Vaart, Hleb, Paulo Henrique, Ben Arfa e Lazzari.

Ibrahimovic é un nome che piace molto alla dirigenza, che giá nel 2006/7 era sul punto di prenderlo dalla Juventus, ma che Calciopoli e il golpe Branca-Raiola fece finire in nerazzurro. Nome che non esalta piú di tanto la tifoseria, e per l'etá dello svedese, e per appunto i trascorsi in nerazzurro. Il cartellino é eccessivo, ma il Barcellona lo vuole/deve vendere, e l'arrivo di Villa ne ha in pratica sancito la fine della carriera in blaugrana. Rimane lo scoglio ingaggio, oltre il doppio di quanto prende attualmente Pato, che tradotto vuol dire che la dirigenza dovrá incominicare a ritoccare certi ingaggi, Thiago Silva e lo stesso Pato in primis, essendo i brasiliani le vere stelle di questa squadra, nonché gli unici due campioni di prospettiva su cui costruire la rosa futura. Robinho é una seconda punta tradizionale, un folletto alla Pato, che permetterebbe una sorta di "albero di natale" rivisionato. Non proprio un trequartista, peró il duo carioca constituirebbe un attacco dinamico. I contro dell'operazione sono il carattere del giocatore, e la volontá dello stesso di rimanere al Santos. E il City sta pensando all'ipotesi di lasciare Robinho in Brasile come contropartita a Paulo Henrique. Il Ganso, infatti, milita nel Santos, e sarebbe un buon investimento di prospettiva, ma rimane una scommessa e il cartellino si aggira sui 25 mln senza sconti, cifra che in Via Turati nessuno sembra essere disposto a spendere. Ben Arfa é un mediocre calciatore dal carattere particolare, van der Vaart potrebbe essere davvero la migliore soluzione possibile per il Milan, in quanto essendo centrocampista, puó giocare sia come regista avanzato, che come la tanto ricercata mezz'ala, ma l'infortunio dell'ex Kaká sembra averlo temporaneamente tolto dal mercato, oltre al fatto che l'amico Perez potrebbe giocare con la trattativa Thiago Silva, giocatore che il Milan non puó, e non deve nemmeno sognarsi, di perdere. Hleb sarebbe la soluzione piú economica, in quanto tagliato fuori dal Barcellona pubblicamente, arriverebbe in prestito puro con diritto di riscatto a basso costo, cosí come é basso l'ingaggio del bielorusso che fino a pochi anni fá era uno tra i giocatori piú ambiti dal mercato e che all'Arsenal aveva fatto vedere numeri da fuoriclasse. In Italia ci sarebbe Lazzari, giocatore espressamente chiesto dal mister Allegri. Operazione che potrebbe chiudersi intorno agli 8 mln. Rimane Dos Santos, il messicano che il Barcellona prese proprio per sostituire Ronaldinho. Giovanissimo, internazionalmente giá esperto, dinamico ed entusiasta, rappresenta sulla carta l'alternativa a Ronaldinho a tutti gli effetti, ruoo compreso. Il Tottenham lo cederebbe volentieri, ma l'interesse non ricambiato dei britannici per Huntelaar potrebbe creare una situazione di ripicca.

In ogni caso, fossi nella dirigenza accetterei qualsiasi proposta per Ronaldinho, meglio ancora se confermata quella dei L.A. Galaxy per 8 mln (24 mln nelle casse tra introiti e risparmi). Anche perché la tifoseria, evoluta e non, ha bisogno di vedere fatti, progetti e scelte tecniche ponderate, una politica come quella della Primavera per intenderci. Che il Milan é "il club piú titolato al mondo" solo a parole, ma in realtá, é che i cugini nerazzurri fino a pochi anni fá erano il terzo argomento piú usato per le barzellette, dopo Pierino e i Carabineri, mentre oggi sono i Campioni d'Europa e rifilano distanze siderali in Campionato. E questa é la cosa che fá piú male, perché non vincere ci puó stare, fá parte del gioco. Ma ad essere diventato il Milan la barzelleta, questo proprio no...

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1 commenti:

kiki86 ha detto...

verissimo però penso che il problema urgente della nostra squadra sia quello di acquistare un terzino che possa fare anche il centrale e un centrocampista dinamico.....ecco bocchetti e boateng sarebbero ottimi sia come età che come doti tecniche-fisiche....io crederò nel loro acquisto solo quando li vedrò con la maglia addosso perchè vedere il milan prendere due buoni giocatori giovani e di qualità è diventata una cosa rara....su ronaldinho io ero d'accordissimo con una sua cessione ma berlusca pur di non spendere e non perdere popolarità l'ha trattenuto come fece lo scorso anno con pirlo.....decisione molto discutibile....ogni anno caro andrea si verificano le soliti situazioni....un berlusconi stile primi anni novanta di fronte a fatti del genere si sarebbe comportato diversamente valutando pro e contro adesso invece pur di sbrigare la faccenda in fretta sceglie la strada meno impegnativa ovvero quella di confermare tutti....